Andrea Bianconi
Andrea Bianconi è nato ad Arzignano (VI), nel 1974. La sua opera spazia fra le diverse forme artistiche di performance, pittura e scultura con esposizioni in musei pubblici e spazi privati di tutto il mondo. Tra i più recenti progetti, SIT DOWN TO HAVE AN IDEA, partito da Bologna nel 2020 in occasione di Arte Fiera, ha contaminato ventiquattro luoghi della città con altrettante poltrone dell’artista a disposizione del pubblico. Il “viaggio della poltrona” è diventato anche un volume/libro d’artista dal titolo, Andrea Bianconi. La Sentinella, edito nel 2021 da Vanillaedizioni.
Nel 2022 viene pubblicato il Manuale per esercitare la propria stupidità (Skira), l’ultimo libro d’artista di Andrea Bianconi.
La Barbara Davis Gallery, prestigiosa galleria americana, rappresenta Andrea Bianconi negli Usa da oltre dieci anni organizzando ogni anno una personale dedicata all’artista.
Intervista ad ANDREA BIANCONI di Francesca Di Giorgio
La performance SIT DOWN TO HAVE AN IDEA ha chiuso idealmente la prima edizione di Connexxion a Savona. Come ultimo atto del Festival diffuso, è iniziata nel Porto di Savona – dove la tua “poltrona delle idee” è approdata a bordo di un peschereccio di nome Leda (grazie alla collaborazione di Alalunga Pescatori Savona) – terminando poi alla Fortezza del Priamar, attraverso una performance collettiva. La poltrona diventa dono fisico alle città toccate nel tuo lungo tour ma ciò che resta è immateriale…
La poltrona delle idee porta con sé l’idea di viaggio. Non solo il viaggio fisico, fatto di tutte le tappe che hanno attraversato l’Italia, ma predispone un viaggio in e con noi stessi. Accoglie e stimola le persone, dà la possibilità di pensare, di connettersi con noi stessi, di immaginare, di viaggiare con la nostra mente o il nostro cuore. Ho voluto donare la poltrona, perché è un’opera viva che vive con e attraverso le persone che vi si siederanno sopra. La poltrona dona un nuovo punto di vista, dona un punto di incontro con noi stessi e con gli altri. In un certo senso accoglie vite e dà vita.
Affermi “Una sedia per tutti è un’idea per tutti” ma in fondo per te cos’è un’idea?
Le poltrona è un incubatore di idee, è per tutti e di tutti. Un’idea è un attimo di connessione con la parte più profonda di noi stessi che si manifesta. Guardo sempre alle parole, la parola idea scomposta è I – DEA che io interpreto come la mia Dea. Guardando la parola Idea molte volte la immagino come I DEA e ripeto Dea Dea Dea I Dea Idea Dea Dea Dea Idea I-DEA…
L’idea, poi, è il punto di incontro di due attimi, tra l’attimo prima e l’attimo dopo. È il punto di incontro tra una cosa reale e un sogno.
La parte grafica, scritte e parole ripetute all’infinito, così come l’immancabile freccia, tuo segno/simbolo distintivo, giocano un ruolo fondamentale per la ricezione del tuo messaggio… I tuoi ultimi libri d’artista ne sono un esempio. Come ricolleghi l’aspetto verbo-visivo del tuo lavoro a quello più propriamente performativo?
La ripetizione infinita di scritte e parole è la ricerca continua, costante ed ossessiva di un qualcosa, è il desiderio, la volontà, è l’immaginazione. La freccia è la direzione, è libertà e vincolo, noi siamo frecce, noi siamo direzioni, siamo tensioni verso un qualcosa che può anche non esistere.
La performance è la mia via d’uscita cercando di instaurare legami ed è sempre presente la ripetizione. Fondamentale è la connessione con l’altro, che può essere l’altro me, l’altra persona, l’altra cultura, l’altra immagine. Tutto il mio viaggio è verso e con l’altro.